Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è stato un poeta, scrittore e aforista italiano nato a Trieste il 9 marzo 1883 e morto a Gorizia il 25 agosto 1957. La poetica di Saba è caratterizzata da un linguaggio semplice e quotidiano e da un autobiografismo pregnante, in cui rintracciamo anche una certa inquietudine e fragilità dovute all’instabilità psicologica e nervosa dell’autore.
Tra le sue opere principali ricordiamo Poesie (1910), Coi miei occhi e Il mio secondo libro di versi (1911), Canzoniere (1921), Ultime cose (1943).
Più non mi temono i passeri. Vanno
vengono alla finestra indifferenti
al mio tranquillo muovermi nella stanza.
Trovano il miglio e la scagliuola: dono
spanto da un prodigo affine, accresciuto
dalla mia mano. Ed io li guardo muto
(per tema e non si pentano) e mi pare
(vero o illusione non importa) leggere
nei neri occhietti, se coi miei s’incontrano,
quasi una gratitudine.
Fanciullo,
od altro sii tu che mi ascolti, in pena
viva o in letizia (e più se in pena) apprendi
da chi ha molto sofferto, molto errato,
che ancora esiste la Grazia, e che il mondo
– TUTTO IL MONDO – ha bisogno d’amicizia.
UMBERTO SABA