Protagonisti – Le forti emozioni che divengono versi nel poeta Pietro Vizzini

Riflettori puntati, nell’odierno post nella sezione PROTAGONISTI, sul poeta palermitano Pietro Vizzini. Come da copione ben collaudato l’autore ha risposto alle mie domande, che hanno lo scopo di farvelo conoscere meglio. È un vibrare di emozioni forti che diventano versi, in un continuo interscambio tra il nostro autore e le sue parole, che accompagnano il lettore nel mondo della poesia. Questa è la sensazione che ho provato nei numerosi incontri poetici nei quali ho avuto il piacere di ascoltarlo.

Dalla sua biografia riporto: “la sua poesia trova la necessità di rappresentare e sondare in una certa misura alcuni aspetti dell’esistenza con le sue contraddizioni, i suoi paradossi, in una prospettiva immaginaria dove la realtà evocata diventa emblema di una vicenda personale”.

Descrivi per i nostri lettori quale ruolo e soprattutto quale funzione ha la poesia nella tua vita?

Pietro Vizzini – Scrivere è stato sempre un modo per esprimere quello che avviene dentro, la percezione di qualcosa che non sempre viene attraversata dalla coscienza, ma ricevuta attraverso i sensi o il cuore. Ed è quest’emozione pura che mi sconvolge, che muove le parole necessarie al mio bisogno di dire, non come funzione ornamentale o di belle parole che servono ad anestetizzare offrendo una via di fuga dalla realtà, ma a risvegliare qualcosa che mi mette in contatto con la mia anima.

Dalla tua biografia si evince che hai ricevuto un discreto numero di premi per le tue pubblicazioni. Che importanza ha per un autore il riconoscimento pubblico della validità delle proprie opere?

Pietro Vizzini – I premi, spesso sono una conferma della validità delle proprie opere, ma un autore non può e non deve rimanere appoggiato al piedistallo di un trofeo, cambia spesso l’aria, e si fa presto ad affondare nella polvere.

In una tua recente partecipazione all’evento poetico Pensieri Madoniti, hai declamato una poesia dal titolo Campo 87 (Covid-19 cimitero di Milano). Quale funzione può avere la poesia in un momento così difficile facendo riferimento, naturalmente, all’attuale pandemia?

Pietro Vizzini – Ho scritto questa poesia pensando ai morti del Coronavirus abbandonati, non identificati e mai richiesti dai famigliari, seppelliti nel campo 87 al cimitero Maggiore di Milano. In un momento così difficile di isolamento, di solitudine e abbandono, la poesia deve essere presente per sottolineare il disagio di un periodo terribile che ha coinvolto tutti. Ma soprattutto deve lenire il dolore di certe cicatrici che ci porteremo per sempre.

Per i nostri lettori, ci dai la tua definizione di poesia?

Pietro Vizzini – La poesia è estrema bellezza di cose che ci circondano, ed è fatta così: passo scalzo per ogni sentiero, ci accompagna con tutte le parole che occorrono e combaciano dentro di noi alla perfezione. La poesia è il pennello che deve poter dipingere i colori delle nostre emozioni sulla tela della libertà.

I poeti in genere sono molto fantasiosi e riescono a coprire con la mente spazi temporali diversi ed immaginare il futuro. Tu come ti vedi nei prossimi dieci anni e quali sono i progetti che intendi realizzare?

Pietro Vizzini – Generalmente navigo a vista, mi piace programmare solo brevi periodi che mi tengono a distanza ravvicinata al momento che vivo nel presente. Ma penso che un progetto importante che intendo realizzare, sia il mio prossimo libro di poesie, che non è una semplice raccolta, ma un percorso interiore che svela ogni intimo messaggio di una verità che cerca ascolto. Per il resto, spero che Dio mi dia la il tempo e la possibilità di coprirli questi futuri spazi temporali.

Ringrazio due volte il poeta Pietro Vizzini per le risposte alle mie domande e per le poesie che seguono, donate in lettura agli amici del blog:

C’è una parola che non dorme mai di Pietro Vizzini

C’è una parola
che non dorme mai,
anche lasciata sola
è sentinella
che non ha ore sul quadrante,
e mi somiglia
quando al silenzio si concede
nella spianata
di una notte sospesa
che mi cammina dentro,
condannandomi
a scoperchiare ogni tuo ascolto.


L’odore del mattino (a mio figlio) di Pietro Vizzini

L’odore del mattino
dicono
è sceso
mischiato
agli aranci
e al suono dei campanelli
appesi alle finestre.
Sottovento
raccoglieremo qualcosa,
anche da lontano
resteremo bambini
in quel per sempre
di padri.
Dicono
è in un altrove
l’odore di casa mia,
senza le tue parole
madre…
qualcuno dice
che a volte siamo,
solo vivi siamo
a mille miglia di vento
nell’odore del mattino.


Miserie d’inverno di Pietro Vizzini

Con lame di vento,
l’urlo alla strada consegna
il soverchiante dazio,
voce e tormento
di una verità che ci trattiene il passo
nei giorni qualsiasi
di un inverno che non è mai sazio
della carne già tolta alle ossa.
Pulviscolo un raggio,
un soffio che taglia arroccate finestre
sui falsi crinali di una città convessa a cieli diversi
sbocca di cenere morta,
fuggendo l’anima di nuovi vecchi.
C’è una pioggia ogni giorno
miserabile sul cemento,
un mormorio di voci e parole decapitate
opposte alla fronte
di una solitudine diluita nel sonno
ed è un dettaglio che schiaccia,
che prende forma d’anime protese allo schianto.
Capita d’inverno
dove è sempre inverno,
con un filo vivo di acque
dietro un crespo di ghiaccio
scorre d’un altro passo
l’angolo d’un giaciglio scomodo.
Dentro giorni fumosi
stretti corridoi sconnessi alle curve d’una strada
e pezzi di giornale intorno ai piedi
seguono brandelli di foglie
ripudiate da un maestrale improvviso.
Capita d’inverno
che la merla stilla
disperate leggerezze d’un estremo fortunale,
voci di ragazzi dentro un mare d’asfalto
e ombre di relitti lungo un argine annerito
fuggono la pelle scavata
d’una terra costretta a nuovi solchi.
E li vedi tremare in cortili fumosi
d’erba secca in intimo respiro nella gola,
figli di una pioggia tardiva di rigonfia pena,
un fiato gli inciampa nelle vene un misero conforto,
punto di domanda che chiede l’assoluzione
nel respiro sotterraneo delle sere.
Ed è un fiato corto,
una parola che tradisce ed oscura la vista
al cospetto d’una terra che non ha più semi
e candele consumate all’alba,
ma solo il latte avariato di una mala luna che guarda indifferente
riconsegnando la somma dei pugni allo stomaco,
puro dolore di una fame da piangere in solitudine.
Ad incerte latitudini
qualcuno attende il palmo della tua mano
dipingendosi appigli sopra pareti di ghiaccio
dove appiccicati graffiti
scivolano su strapiombi di confuse speranze.
Con lame di freddo,
l’inverno urla liquefatte tenebre.
Questa notte anche i lupi hanno paura,
si divorano uno con l’altro, setacciando fili di ombre
e come le canne, cedono alle percosse
germogliando da incessanti agonie.
Bisogna proprio esserci tra le miserie
a chiamare gli ultimi per nome.
Nel silenzio la voce più non basta,
ora che li tratteniamo
dormono un sonno inconsolabile
mentre oscilla labile fiammella di riposo,
ultima pietà della pena
che il lume più non soffia
al tepore dell’Alleluia.
E non fa rumore la nebbia,
nemmeno quando copre
i miseri stracci con un velo perenne.
A pensarci!
Devono avere freddo
pure i morti questa notte…


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Pubblicato da Antonino Schiera

Poeta, scrittore e blogger palermitano. Pubblicazioni, riconoscimenti e iniziative: Nell'anno 2013 esordisco con la raccolta di poesie, aforismi e dediche d’amore Percorsi dell’Anima (Europa Edizioni). Nell'anno 2015 ho pubblicato due brevi storie (Moderno emigrante e Natale a Trieste) all’interno della raccolta di autori vari Natale 2015 (Società Editrice Montecovello), con finalità benefiche. Le due opere hanno ricevuto a Roma, la menzione d’onore al concorso organizzato dalla stessa casa editrice. Nel 2016 ho pubblicato la mia seconda raccolta di poesie Frammenti di colore (Edizioni La Gru) risultata finalista nella sezione poesie del II Premio Giornalistico Letterario Piersanti Mattarella. Nel 2017 la mia poesia Nel margine del tuo universo si è classificata seconda al Premio Nazionale di Cultura Isola di Pino Fortini. Nell’anno 2018 ho ideato, promosso e condotto l’evento estivo poetico e musicale Calici di poesie a Isnello con il Patrocinio del Comune e della Biblioteca di Isnello ed in collaborazione con il gruppo Siciliando in qualità di media partner. Nel mese di giugno 2019 la mia raccolta di poesie inedita Meditare e sentire si è classificata finalista al Premio Poetico Pietro Carrera, organizzato da Il Convivio Editore e l’Accademia Internazionale Il Convivio. Nel mese di settembre 2019 la stessa opera è stata pubblicata da Il Convivio Editore. - Nel mese di febbraio 2020 è stato pubblicato Il peperoncino di Alessandro, breve racconto inserito nella raccolta di autori vari Seta sul petto (Edizioni Simposium), in memoria di Alessandro Di Mercurio. Nel mese di agosto 2020 ho ricoperto il ruolo di direttore artistico nella rassegna poetica Parole ed emozioni madonite giunta alla terza edizione e promossa dall’A.N.A.S. zonale di Collesano in provincia di Palermo. Nel mese di settembre 2020 a Marsala, nell’ambito dell’Ottavo Simposio dei Poeti la mia poesia inedita Alba sulla torre, ha ricevuto il primo premio grazie alla votazione della giuria composta dagli stessi poeti presenti. Nello stesso mese è giunta la menzione di merito, nella sezione poesia inedita, nel Premio Convivio 2020 con la raccolta di poesie Sciabordio vitale sotto il cielo plumbeo pubblicata nel mese di aprile 2021. Nel mese di febbraio 2021 il breve racconto La notte dei cristalli ha vinto il primo premio assoluto nel concorso Il più bel gesto d’amore, organizzato dalla Farmacia Mercadante della Dottoressa Giordano di Palermo. Nel mese di giugno 2021 ho pubblicato il mio primo racconto La valigia gialla edito da Libero Marzetto. Nello stesso mese ho realizzato la prefazione generale e quella dei singoli tomi, cinque in totale, de Le Pietanze della cucina siciliana a cura del poeta, scrittore e promotore culturale Salvatore Mirabile. Nel mese di aprile 2022 la mia quarta raccolta di poesie Sciabordio vitale sotto il cielo plumbeo (Il Convivio 2021) è stata premiata con il terzo posto nella sezione poesia edita al Premio Nazionale di Poesia Himera. Ho organizzato un numero consistente di presentazioni ed incontri con i lettori per promuovere i miei libri, partecipato a numerosi reading poetici e ricevuto alcune menzioni d’onore per tali partecipazioni. Inoltre ho recensito e promosso alcune opere di scrittori contemporanei. Esperto di marketing e comunicazione, coniugo l’amore per la poesia e la curiosità per ciò che mi circonda, utilizzando la parola come un ponte che può unire mondi che ancora non si conoscono.

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