Viandante derelitto© di Antonino Schiera
Moderno viandante che lasci alle spalle una vita passata tra pianti di dolore e fame atavica. Enorme massa d'acqua che allontana la fatica di respirare, polverosi piedi dopo l'ennesima traversata, occhi intrisi di lacrime. Barchetta fragile nel destino al quale ti porge verso occidente ed i marosi che fanno paura ma che indicano la strada verso la giustizia. Ammasso di carne umana e di urla, di donne e di bambini e gli uomini a tirar le corde, ad alzar le fruste, altri a capo chino. Resto in vita perché i miei occhi vogliono ancora vedere la luce il mio viso, sentire la carezza di una mano che asciuga le mie lacrime. L'alternarsi ritmico del sole e della luna, disordinato del vento e della quiete mi colgono accoccolato tra braccia, che non so se sono le mie. Infine la terra che offre il suo abbraccio a volte liberatorio, a volte mortale tra un sorriso per la ritrovata libertà ed un pianto saturo di nostalgia.
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Ustica© di Antonino Schiera
L'abbraccio, il forte abbraccio con il tuo mare rende la terra, gli uomini, il verde radioso. Di un nero pece che tutto attira. Un'isola può essere una prigione, ma anche una pista di decollo verso pensieri, innovazioni, scoperte, verso la libertà! Gramsci accogliesti perché in altre terre indesiderato. Gli occhi salati e increspati del marinaio, tra rughe e piaghe dolenti si impietosirono e le parole buttate al vento di intellettuali venuti da lontano, poterono decollare, tra le increspature del mare e gli improvvisi cambi di vento. Lassù le torri di avvistamento sul crinale della roccia forgiata dal vulcano, con i capelli al vento e pagine, pagine, pagine svolazzanti a guardare il sole. All'alba di un'epoca posta alla berlina, alla mercé di genti democratiche che parlavano altre lingue e pensavano in maniera diversa. Al tramonto di un nuovo giorno perduto, ormai alle spalle.
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Le mie poesie – Terra bagnata di Antonino Schiera
Terra bagnata © di Antonino Schiera
L'odore della terra bagnata esala in questa giornata di pioggia estiva. I pini e le querce smettono di alitare permeando a sé la frescura dell'acqua. Propaggini montuose costellate di rivoli nutrono la terra verso valle. Cambia il percepire dei movimenti, lo sfregar sviolinante dei grilli e delle cicale. Il silenzio cala ovattato sulla serenità di giovani e vecchi. Un caffè al bar di questa nuova alba punteggiata dalla pioggia e dai sorrisi dell'imminente sereno.
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Notturno silente © di Antonino Schiera
Mi chinai quasi esterefatto di fronte a tale manifestazione della natura.
In quel meraviglioso quadro l’oscurità era calata con tutta la sua forza dirompente sugli uomini, sugli alberi sulle spianate verdeggianti.
I rumori si quietarono, regalando il proscenio al frusciare del vento, carezzevole tra le foglie di due alberi maestosi.
La luna si levò sull’orizzonte irradiando la sua magica luce tutt’intorno.
La pace e la calma si impossessarono del mio essere irrequieto e teso nel divenire dei giorni.
Posai le membra stanche sull’erba bagnata della notte, brulicante di esseri dormienti.
Il ronzio ritmico degli animali notturni, facevano da colonna sonora a questa deliziosa visione.
Mi assopii leggiadro in rispettosa e contemplativa preghiera verso un mondo incantato quanto reale.
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Le mie poesie – Esuli pensieri solitari di Antonino Schiera
Esuli pensieri solitari © di Antonino Schiera
Esuli e solitari pensieri,
scalano le vette oniriche
del giorno chiamato ieri
sfuggiva veloce alle logiche,
di infausti e tristi presagi.
Sperava il verme solitario,
al tremolare di arcaici adagi
al famelico becco binario,
che coppia formava sul nido
appollaiato sull’unica fronda di albero,
rachitico nel suo puntare, stupido,
i rami verso il cielo blu adultero.
E le stelle che non vedo, eppure
avvolgono la volta celeste
e sono ammantate di luci pure
che assistono ad amori e violenti tempeste.
La pioggia è giunta sul terreno
a picchiettare l’erba ingiallita
da una lunga estate.
Tracanno ameno
il sale della vita
da bottiglie decrepite e giallognole,
per il fumo di sigarette,
non più intonse ma rattrappite
per le rughe che il giorno impone.
Le mie poesie – La notte di Antonino Schiera
La notte © di Antonino Schiera
È il buio della notte
che dilata i sensi
li screma e li potenzia.
Il latrare dei cani
fende l’aria cristallina
e fredda ferita
da una sgommata solitaria.
È il passero che attende tra i rami
il sorgere del sole,
è il gatto sornione
che attraversa la strada
con le pupille dilatate,
è il pino mediterraneo
che profila lo sfondo marino
e sfronda i rami
ancora freddi della notte.
Resto avvolto
tra le lenzuola
morbide e stropicciate
dai miei sogni irrequieti
e dalla mia solitaria attesa.
Le mie poesie – Tramonto sulla torre
Tramonto sulla torre © di Antonino Schiera
Si attenuano i colori e i rumori nell’autunno
che lascia il posto alla risacca.
Spuma che depura e intreccia le dita di mani
che in un giorno lontano si incontrarono,
disperdendo il cumulo di solitudine per l’aria.
Come foglie spazzate dal maestrale
languide, afone e senza anima, tranciate dal ramo maestro.