
Si è svolta nel mese di dicembre 2018, presso Villa Malfitano ed in collaborazione con l’Associazione Dante Alighieri, la presentazione della nuova raccolta di poesie titolata “Cerchi ascensionali” scritto dalla poetessa Francesca Luzzio.
Per saperne di più e scorrere le fotografie più belle dell’evento basta cliccare su questo link. Il video che segue realizzato da Arte Cultura Palermo Tv, riporta tutte le fasi della bellissima presentazione.
L’evento ha avuto un grande successo e il gradimento del numeroso pubblico presente è stato alto. Ho incontrato la poetessa per avere qualche sua impressione da donare a voi lettori del blog.
Quali sono i tuoi sentimenti e le tue emozioni all’indomani del grande successo per la prima presentazione della tua nuova silloge?
Francesca Luzzio – Mi sento molto gratificata perché gli amici ed i soci della Dante Alighieri hanno accolto con piacere l’invito ed hanno gremito la sala della splendida e suggestiva villa Malfitano. Le pregnanti analisi dei relatori: Elio Giunta e Pasquale Hamel, l’attenta conduzione di Domenica Perrone, presidente del comitato palermitano dell’associazione Dante Alighieri, nell’ambito delle attività della quale, si è svolta la presentazione e, dulcis in fundo, gl’intermezzi musicali di Stefano Romeo e Riccardo Lo Coco e la sentita interpretazione delle poesie, recitate da Daita Martinez e Gianni Milazzo hanno reso realmente magico e speciale il pomeriggio. Penso che non potevo sperare di meglio, così, a conclusione dell’evento, la tensione e l’ansia dei giorni precedenti, hanno ceduto il posto alla serenità e alla gratificazione.
Perché hai scelto il titolo Cerchi ascensionali per il tuo nuovo libro?
Francesca Luzzio – La silloge è la proposizione poetica della mia essenza, della mia interiorità e del conseguente mio agire nella realtà che mi circonda. Sono una persona come tante, che con l’avanzare dell’età, è maggiormente indotta ad immergersi nel passato, nei ricordi, talvolta piena di malinconia perciò che non è più o di rammarico per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, talaltra di voglia di dare e darmi e ciò genera speranza, a volte gioia, direi felicità; insomma il poliedrico sentire che caratterizza l’io costituisce il tema del primo cerchio. Ma le poesie propongono anche l’esplicazione dell’interiorità nella realtà familiare. Allora, gli affetti domestici, amicali, ma anche quelli legati ai luoghi, dove il percorso della vita ci conduce, diventano poesia e costituiscono il tema del secondo cerchio.
La vita nella sua quotidiana esplicazione ci porta a relazionarci anche con la società, nell’ambito della quale la mia sensibilità è indotta soprattutto a guardare gli ultimi, i poveri e i più deboli e a denunziarne la sofferenza. Così la proposizione poetica delle problematiche delle categorie sociali più svantaggiate, è diventata la materia del terzo cerchio. Comunque, qualunque sia il moto che vibra nel mio animo, tendo sempre ad affidarmi alla fede in Dio, come sorgente in cui fare scorrere il mio dolore o a cui affidare lo zampillare della mia felicità.
Il quarto cerchio ha quindi una tematica religiosa e rappresenta l’espandersi più ampio dei cerchi vitali in cui si svolge il percorso quotidiano della mia vita.

Il trionfo del virtuale, la globalizzazione e le conseguenti problematiche che ne sono derivate, sono gli elementi caratterizzanti la società contemporanea. In questo contesto storico-culturale, la poesia ha un posto sempre più marginale, anche se ha ereditato dalla seconda metà del secolo scorso un notevole dibattito ideologico, la maggior parte del quale ebbe come sede, proprio la nostra città. Così, volendosi limitare ad una rapida elencazione, possiamo dire che a Palermo nacque il Gruppo 63, il “Centro culturale Pitrè” e l’ ”Antigruppo; sempre a Palermo nel 1984 si svolse un notevolissimo dibattito su “Il senso della letteratura”, promosso dalla rivista “Alfabeta” . Né minore, in tale periodo, fu il dibattito che si svolse a livello nazionale e di cui in questo contesto mi appare troppo complesso e lungo dare una pur sintetica esposizione. Per quanto riguarda il primo ventennio del terzo millennio è difficile indicare direzioni ben precise perché tantissimi sono i poeti e le sillogi pubblicate ed eterogenee le tematiche e le modalità espressive adoperate. Oso dire che quello che manca davvero alla poesia contemporanea è chi la legga. Forse i versi stampati in un libro sono stati sostituiti da quelli messi in musica dalla voce dei cantautori o da quelli accompagnate da immagini esplicative, proposte dai social network .
Mi hai chiarito il perché del titolo della silloge, vuoi parlarci delle tue scelte stilistiche?

Francesca Luzzio – La poesia, coincide con lo stile, con le parole, poiché esse sono l’immediato correlativo del sentire del poeta. Ed è proprio per questo che essa deve essere libera da eccessive elucubrazioni razionali che strutture metriche o ricercatezze linguistiche comportano, allontanandola da un vasto pubblico di lettori. Io, ogni qualvolta la musa m’ispira, cerco di attenermi a tale principio formale, in maniera tale che la dimensione semantica del testo si renda fruibile in modo immediato al lettore.
Antonino Schiera
3 pensieri riguardo “Protagonisti – La poetessa Francesca Luzzio all’indomani della presentazione della sua nuova raccolta di poesie “Cerchi ascensionali” edito da Il Convivio Editore [VIDEO]”