“Meditare e sentire” è la naturale prosecuzione di un percorso introspettivo e di consapevole crescita interiore iniziato con le prime due sillogi “Percorsi dell’anima” e “Frammenti di colore”, un percorso a tappe, con un’ideale scadenza triennale. Ancora una volta, la poesia scaturisce dall’esigenza di mettere nero su bianco i sentimenti che scaturiscono da una riflessione, un’immagine, un dialogo, una situazione, così da eternarle. Versi intensi e pieni di vita che celano un profondo coinvolgimento emotivo e in cui la ricercatezza dei temi si fonde con la semplicità delle immagini suggerite. La poesia di Antonino, infatti, nasce e si evolve dall’osservazione e dalle immagini, posto che il canale visivo è quello prioritario per garantirci una piena interazione con la realtà.

La poesia suggella le grandi trasformazioni dell’esistenza e sublima il dolore e il cambiamento. E’ una forma di dialogo con se stessi, con l’inconscio, di interazione con le persone che si incontrano. Dunque, uno strumento di conoscenza. Un esercizio quotidiano e spontaneo lontano dalla vanagloria che consente di comunicare con il mondo esterno con sincerità e onestà intellettuale.
La raccolta esprime una precisa visione del mondo, fondata sulla riflessione quale strumento e metodo per cogliere le innumerevoli declinazioni emotive e sentimentali dell’esistenza. Tutti i componimenti, nella loro diversità, sono attraversati dall’incanto e dal senso di meraviglia che nasce dall’ammirazione degli elementi naturali che connotano il paesaggio. Alla loro vivida descrizione si accompagnano diversi stati d’animo. Il lettore viene condotto per mano in sentieri sensoriali fatti di luci e suoni alla scoperta e alla soluzione dell’inquietudine e del rimpianto e guidato verso la condivisione di desideri e legittime aspirazioni.
Il poeta mostra una sensibilità matura: parte dalla consapevolezza che dalla narrazione di vicende strettamente personali e da mere suggestioni sensoriali si può astrarre verso esperienze universali, storie in cui tutti possiamo scorgere segmenti di noi stessi e delle nostre esistenze.
Il titolo rievoca un processo razionale e intuitivo, logico ed emotivo. Meditare e sentire come frutto di un processo desueto e insolito, per questi tempi caotici e liquidi, ma che premia l’animo se esercitato con costanza e rispetto per i momenti che sa regalare al sé.
L’io dell’autore si relazione con un universo al femminile: il mondo come natura, come spasimo d’amore, come società. La poesia tratteggia una Natura che è madre e matrigna, amica fedele e amante, croce e delizia ma anche fertile dama. La poesia, in questa silloge, si fa fimmina.
La Natura è sfondo e costante presenza che consente di condividere ogni moto dell’animo quasi fino ad umanizzarsi essa stessa e diventare metafora e personificazione dell’umano sentire. Il paesaggio è luogo fisico ma anche occasione di identificazione e abbandono.
Scrivere diventa un modo per fissare lo scorrere del flusso vitale e scandire il decorso del tempo, attraverso un linguaggio immediato e realistico che non ha motivo di essere ermetico e intraducibile. Perché la poesia è vita nella vita e dalla vita trae spunto, attingendo al mondo degli affetti interiori e dall’amore per la propria terra per giungere a sfiorare, quasi a volerle sanare, le piaghe della società.

E’ una poesia che mette d’accordo tutti, arrivando a tutti. Genera testi che sono nutrimento intellettuale ed emotivo. Perché le poesie vengono generate dalla mente di chi scrive ma prima ancora sono nell’aria in cui girano; sono un moto ondoso che sa cogliere la contentezza, l’emozione e la gioia ma anche la disperazione dell’animo. Per questo, fare poesia non equivale a vincere una gara metrica e il poeta non avverte la necessità di essere sofisticato. Solo così il lettore potrà comprendere e immedesimarsi, accostandosi al testo come a uno strumento che gli consentirà di vedere meglio parti di sé e del mondo. Si origina così il miracolo della poesia come “Meditare e sentire”, schiudendosi nel cuore di chi legge così come si è schiusa nel cuore di chi scrive.
Luciana Cusimano
Contributo video durante la lettura della recensione di Luciana Cusimano a Isnello