Pubblico questo interessantissimo post a cura del critico letterario Maria Grazia Ferraris sul tema treni e poesie. Stasera tratterò di questi argomenti insieme al Presidente dell’Associazione Ferrovie Siciliane, Giovanni Russo. Il collegamento alla diretta potrete trovarlo all’interno del sito Ferrovie Siciliane.
Il treno, la novità progressista di fine Ottocento, aveva ispirato al giovane Carducci l’Inno a Satana, pubblicato nel 1865, dove era esaltato come simbolo stesso del progresso e della modernità:
Un bello e orribile
mostro si sferra,
corre gli oceani,
corre la terra:
corusco e fùmido
come i vulcani,
i monti supera,
divora i piani;
sorvola i baratri;
poi si nasconde
per antri incogniti,
per vie profonde;
ed esce; e indomito
di lido in lido
come di turbine
manda il suo grido….
Il treno, il mostro pauroso e fantastico, quasi avesse una propria volontà autonoma e indomabile…., ma fosse anche interpretato come un antidoto alla reazione religiosa nemica del progresso. L’opera fa parte della raccolta Levia Gravia e lo stesso Carducci la definì una “chitarronata”, scritta in una notte del settembre del 1863 per essere letto come brindisi ad un banchetto di amici… La scelta lessicale oscilla tra la…
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